Altri, Miti e Leggende
La Chiesa del Diavolo a Lomello
Lomello è un paesino di circa 2.500 abitanti in provincia di Pavia. Creata nell’847, questa contea farà parte della potentissima marca d’Ivrea. Qui, si trova però anche una chiesa che cela un insolito mistero. L’edificio pare sia sorto sui ruderi e sul tracciato esatto di un antichissimo tempio paleocristiano. Teodolinda, regina consorte dei Longobardi e d’Italia, volle celebrare proprio nella Chiesa di S. Maria in Lomello le sue seconde nozze con Agilulfo duca di Torino.
Una curiosa leggenda vuole che queste nozze non andassero a genio al demonio perché i Longobardi erano ariani e Teodolinda era cattolica. Con re Autari, il diavolo aveva potuto ottenere che fosse vietato ai Longobardi il Battesimo Cattolico, ma questa volta era la regina stessa che si eleggeva lo sposo acquistando una potenza diretta che avrebbe poi adoperato a favore della causa cattolica. E per il diavolo il grosso guaio stava tutto lì. Allora pensò di farne una delle sue. Il giorno prima delle nozze portò sul cielo di Lomello tutte le nubi più cariche di tuoni e di lampi che aveva in riserva e scatenò un tremendo temporale. I fulmini caddero sulla chiesa già preparata per le nozze, suscitando un grave incendio e in poche ore la chiesa di Lomello fu un mucchio di rovine. Teodolinda che da santa donna si era preparata alle nozze con la preghiera, si mise a piangere e a supplicare il Signore. Ed il Signore accettò la preghiera della sua serva fedele.
Dio allora decise di ordinare al diavolo, che sghignazzava in mezzo al fumo, di rifabbricare durante la notte, prima del suono dell’Ave Maria, quello che era stato distrutto, pena la costruzione di tre nuove chiese con la badia. La pia Regina Teodolinda, sentite le parole del Signore, andò tutta felice incontro allo sposo per comunicargli la lieta novella. La notizia udita dai cortigiani corse di bocca in bocca, e tutti aspettavano che si facesse notte per assistere al miracolo. Ma il diavolo, per nascondere la sua vergogna, sull’imbrunire fece calare una nebbia così fitta e fredda da costringere tutti i cortigiani a starsene chiusi in castello. Quel che capitò nel buio fitto, nessuno lo poté sapere. Il diavolo pescò nel fondo dell’inferno i migliori ingegneri, architetti e muratori che poté trovare e diede loro l’ordine di rifare la chiesa in tutta fretta.
Ma, senza una direttiva unica, senza ingegnere capo, ciascuno fece a modo suo. Intanto l’Ave Maria era lì per suonare. Mancava di portare a termine la facciata. Ma il Signore che dall’alto stava ad osservare, diede l’ordine di tralasciare: «Lascia di finire la Chiesa, perché si sappia che le cose belle e buone il diavolo non le sa fare; ma farai viceversa il Battistero, dove il figlio di Agilulfo prenderà il Battesimo Cattolico. Non volevi che la mia Chiesa trionfasse, sarà quel Battesimo lo scorno tuo più pungente». Suonata l’Ave Maria, il corteo nuziale si mosse dal castello. Quando il corteo regale, composto di conti, paladini, duchi longobardi, passò il vasto portone della Chiesa, ed entrò nel tempio di S. Maria, poté notare come in quella bellissima Chiesa c’era un curioso disordine di costruzioni: le muraglie non correvano parallele, i colonnati erano di forme e dimensioni diverse nei fusti, nei capitelli, nel giro dell’arco e nell’altezza dei piedi. E, meraviglia ancora più grande, ebbero, all’uscita di Chiesa, quando a fianco di essa, trovarono lì, nuovo di zecca il Battistero, regalo nuziale del diavolo.
Nei primi anni del 2000, un telegiornale molto seguito annuncia l’avvistamento dell’ombra del diavolo all’interno della Basilica: tremendi sono stati gli effetti collaterali della notizia che porta la città ad un turismo malsano, all’insegna della profanazione del luogo sacro. Sebbene nessun testimone confermi questa storia, l’interno della chiesa è molto interessante da visitare, tenendo conto anche di un’altra leggenda: la struttura portante, le colonne insieme alle volte ed alle arcate, cambiano posizione. In realtà queste metamorfosi sono in parte dovute ad un restauro risalente al 1960 dove le originarie volte a botte, sono state sostituite con volte a crociera causando un curioso effetto prospettico e di apparente movimento.
David Robotti
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