Recensioni & Interviste, Teatro
Alessandria Film Festival, intervista a Lucio Laugelli e Stefano Careddu
Venerdì 3 marzo 2017 il Teatro Comunale di Alessandria prende nuova vita grazie alla prima edizione dell’Alessandria Film Festival, un’occasione sicuramente imperdibile per rilanciare valore e potenzialità della cosiddetta settima arte anche nella nostra città e soprattutto nel luogo principe della cultura artistica alessandrina che è stato per decenni proprio il nostro Teatro Comunale. Abbiamo incontrato gli ideatori e direttori
Domanda: Per i pochi che già non li conoscessero, chi sono Lucio Laugelli e Stefano Careddu?
Risposta: (risponde Lucio Laugelli) Sono un videomaker che sogna, un domani, di raccontare per immagini solo ciò che lo colpisce particolarmente e gli sta a cuore sul serio. Ad oggi questo non è ancora chiaramente possibile è quindi giro quasi ogni tipo di video: dal commerciale all’industriale passando per webserie, backstage e corti. Al mio fianco come co-direttore artistico in questa avventura dell’Alessandria Film Festival c’è Stefano Careddu, classe 1986, laureato al Dams Cinema presso l’Università degli Studi di Torino e specializzando presso il CITEM di Bologna. Autore di svariati cortometraggi indipendenti nel torinese e collaboratore in riviste di critica e informazione cinematografica come l’alessandrina Paper Street o le bolognesi Cinefilia Ritrovata (rivista appoggiata dalla Cineteca di Bologna) e Leit-Movie. Nel corso del 2015 è stato stagista presso gli Archivi della Cineteca di Bologna.
D: Come nasce l’idea di Alessandria Film Festival?
R: La scorsa estate ci siamo incontrati per un altro evento e parlando di festival grossi e rinomati è saltata fuori la domanda: ma se organizzassimo un festival del cinema ad Alessandria? Da lì è partito tutto. A parte gli aneddoti, l’idea nasce dall’incontro di diverse realtà e giovani personalità, unite dal grande amore per il cinema e dalla voglia di realizzare un evento solido e duraturo, uno staff composto da giovani competenti e professionali che hanno permesso, sin dalle prime fasi dell’organizzazione, il comporsi di un team di lavoro affiatato ed efficiente.
D: Come sono strutturate le tre giornate della manifestazione?
R: Si partirà venerdì 3 marzo alle ore 21.00 con il film di apertura: Caina, di Stefano Amatucci, anteprima nazionale, con la presenza del regista e dell’attrice protagonista Luisa Amatucci.
Il sabato mattina sarà dedicato alla didattica con una lezione di cinema tenuta da Matteo Pollone, docente presso l’università di Torino e a un laboratorio per i bambini dai 5 ai 12 anni: Cine/Mini. Dalle ore 14.00 cominceranno le proiezioni: in Sala Zandrino i cortometraggi e in Sala Ferrero i lunghi. Intorno alle ore 18,30 la programmazione si fermerà e ci sarà un cocktail party nell’adiacente Caffè Marini con annesso Dj Set a tema colonne sonore cinema. Il cocktail di punta sarà il White Russian, bevanda preferita di Drugo il protagonista del cult Il grande Lebowsky. Alle ore 21.00 si torna in Sala Ferrero per la proiezione di Venanzio Revolt, documentario su una delle figure storiche del cinema torinese, Lorenzo Ventavoli, accompagnato dalla voce narrante di Nanni Moretti. Domenica 5 marzo si partirà alle ore 14.00 sempre con i cortometraggi in Sala Zandrino e i lungometraggi in Sala Ferrero e alle ore 19,30 ci sarà la premiazione di entrambi i concorsi.
D: All’evento parteciperanno anche autori, registi ed attori dei film in concorso?
R: Si, fortunatamente abbiamo avuto un buon riscontro anche da parte degli addetti ai lavori e delle persone che hanno iscritto i loro film al nostro concorso, alcune delle quali hanno manifestato l’intenzione di presenziare alle proiezioni dei propri lavori. Siamo molto contenti di questo perché crediamo sia stimolante immergersi in un ambiente cinefilo, fatto di appassionati e maestranti e far respirare ad Alessandria un po’ di quest’aria buona.
D: Come pensa di coinvolgere la città di Alessandria in un evento che siamo abituati a conoscere in ben altre realtà molto più grandi?
R: Sicuramente con una selezione che tende ad abbracciare un’ampia gamma di palati: dalla commedia brillante a quella surreale passando per film caratterizzati dall’impegno sociale, tutti contraddistinti temi più che mai attuali. Ma anche cercando di creare una rete di collaborazioni con le altre realtà culturali cittadine e di valorizzare il nostro territorio con lo scopo di mettere le basi per crescere sani e forti. Ha nominato Torino, il nostro sogno è quello di creare in futuro un appuntamento più ampio che coinvolga anche altre sale cittadine sull’esempio del TFF.
D: Dopo tanto lavoro quali sono le aspettative?
R: Ci auguriamo di ripagare tutte le realtà che hanno creduto in noi, ci hanno dato fiducia e fatto sì che questo evento diventasse realtà. Speriamo di dar luce ad un festival di qualità che riesca a soddisfare tutti gli spettatori.
David Robotti
Leave a reply