slider
SERVADIO Emilio
Quella di Emilio Servadio è una storia particolare. Una di quelle rare esistenze che abbraccia quasi un secolo di storia italiana. Forse il periodo più complesso, quello del Novecento. Nato da genitori ebrei, il padre Cesare era dirigente della società di Navigazione Generale Italiana mentre la madre Faustina Finzi apparteneva a una famiglia di gioiellieri fiorentini, Emilio studiò musica per diversi anni. Nel 1917, con la Prima guerra mondiale che ancora impazzava per l’Europa, andò a vivere a Firenze dalle zie e dalla nonna materna. Qui si dedicò alle sue origini, studiando l’ebraico con David Prati, che sarà in seguito rabbino maggiore di Roma.
Dal 1927 al 1929 fece parte del Gruppo di Ur e nel 1930 collaborò alla rivista La Torre, diretta da Julius Evola. Dopo essersi laureato in giurisprudenza all’Università di Genova con una tesi sull’ipnosi nella medicina legale, nel 1932 fu tra i fondatori della Società Psicoanalitica Italiana di cui sarà poi presidente dal 1963 al 1969. Oltre alla psicoanalisi, si dedicò a studi di parapsicologia ai quali dedicò diversi saggi e nel 1937 fondò la Società Italiana di Metapsichica. Nel periodo della guerra si persero le sue tracce. Colpa delle leggi razziali volute dal 1938 in Italia da Benito Mussolini. E Servadio, di chiare origini ebraiche, venne estromesso dalla comunità scientifica e dovette darsi alla macchia per evitare incarcerazioni e deportazioni. Decise così di andare in India dove rimase sino al termine della Seconda guerra mondiale.
Nel 1948, a guerra ormai ampiamente terminata, tornerà in Italia dove venne preso come redattore dell’Enciclopedia Italiana di scienze, lettere ed arti e del Dizionario Enciclopedico Italiano della Treccani. Ma Emilio Servadio fu anche un massone. Fece infatti parte della Massoneria dal 1964, aderendo al Grande Oriente d’Italia dal quale però fu radiato nel 1977 per aver preso parte alla scissione scozzese promossa da Vittorio Colao, che portò alla nascita della Gran Loggia Generale d’Italia. Nel 1993, infine, il Presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi gli consegnò il premio speciale della cultura, per la medicina e psicologia, assegnato dalla Presidenza del Consiglio. Servadio si spegnerà a Roma il 18 gennaio 1995 e venne sepolto nel cimitero acattolico di Roma, già noto come Cimitero degli Inglesi, nel rione di Testaccio.
Bibliografia essenziale:
Licheni: liriche, edizione di 175 esemplari numerati, Ribet, 1929
La ricerca psichica, Cremonese, 1930
Due studi sul Surrealismo, Luce e Ombra, 1931
L’aquilone, il fuoco e il fulmine: contributo allo studio psicoanalitico dei simboli e dei miti, estratto da Saggi di psicoanalisi in onore di Sigmund Freud, Cremonese, 1934
La psicoanalisi, Radio Italiana, 1953
Il sogno, A. Garzanti, 1955
La psicologia dell’attualità, Longanesi, 1961
L’educazione sessuale, Guida, 1970
Psiche e sessualità, Astrolabio, 1972
Passi sulla via iniziatica, Edizioni mediterranee, 1977
Sesso e psiche, Armenia, 1979
Poesie d’amore e di pena, Centro internazionale del libro, 1985
Poesie del sogno e dell’estasi, Centro internazionale del libro, 1988
Poesie del cuore e del cielo, Nardini, 1989
Poesie dell’aria e del fuoco, Nardini, 1991
Poesie della spada e della rosa, Nardini, 1993
Poesie del vento e della luce, Il fauno, 1994
In attività: No
Periodo di attività: 1929– 1995.
Libri pubblicati: 17 citati
Sito web: emilioservadio.it