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Ciapa Rusa, La
La Ciapa Rusa (letteralmente la pezza rossa, nome con cui era conosciuta una famosa famiglia di cantori originari di Bozzole) nasce nel lontano 1977 da un’idea di due casalesi, Maurizio Martinotti e Beppe Greppi, che volevano evitare che la musica e i canti della tradizione contadina piemontese andassero persi insieme alla società rurale che andava in quegli anni disgregandosi. Nel corso del tempo, intervistando anziani, vecchi cantori e pifferai, hanno raccolto un’enorme mole di documentazione sonora riproposta successivamente all’interno dei loro album e concerti dal vivo.
La ricerca fatta dalla Ciapa Rusa ha interessato una vasta zona. All’interno di uno stesso album, infatti, possiamo trovare canti delle mondine della pianura casalese, canti dell’alessandrino, dell’acquese, brani provenienti dalla famosa collezione di Leone Sinigaglia, e così via. Va anche detto che una parte preponderante la rivestono i suoni e le melodie provenienti dalla zona delle Quattro Province (Alessandria-Genova-Pavia-Piacenza).
Va da sé che, oltre alla riscoperta dei canti, La Ciapa Rusa ha effettuato anche un eccezionale lavoro di riscoperta di quelli che erano gli strumenti tipici utilizzati dalla musica ‘povera’ (per estrazione sociale, ma non certo per qualità e bellezza). Nel 2003, dopo un discreto numero di album e un immenso quantitativo di live in Italia e all’estero, La Ciapa Rusa si è sciolta (praticamente nel 1997 ma ufficialmente nel 2003 dopo l’ultimo concerto a Folkermesse), anche se la sua eredità è stata presa in consegna dai Tendachent.
Ma questa è un’altra storia…
Non mi sono voluto dilungare volutamente sulla biografia, discografia e quant’altro dato che questa è facilmente reperibile in rete, bensì mi sono limitato a darvi alcuni spunti atti a stimolare la vostra curiosità per andare a reperire qualche loro lavoro, anche solo per rendersi conto della mole produttiva che questo gruppo ha svolto in 20 lunghi anni.
Discografia completa:
Ten da chent l`archet che la sunada l`e’ longa (1982)
Stranot d`amur (1984)
O senti’ che bel cantà (1985)
Faruaji (1987)
Antologia (1990)
Retanavota (1992)
Aji e Safràn (1994)
Diario di bordo (2003)
In attività: No
Periodo di attività: 1977-2003
Album pubblicati: 7
D-E-F, Le compagnie dalla A alla Z, Teatro
FO Dario
Dario Fo nacque a Sangiano in provincia di Varese il 24 marzo 1926 e da subito rimase affascinato dalle fantasiose storie di vita e cronaca raccontategli dal nonno materno e dalle persone che lo circondavano, quegli «affabulatori di paese» da sempre poi ricordarti come gli ispiratori della sua arte narrativa. Studiò pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera e architettura al Politecnico di Milano.
ARRUOLATO TRA I FASCISTI
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, a seguito della chiamata alle armi della neonata Repubblica Sociale Italiana, si arruolò giovanissimo volontario nelle file dell’esercito fascista, prima nel ruolo di addetto alla contraerea a Varese e successivamente come paracadutista nelle file del Battaglione Azzurro di Tradate. La scoperta di questa militanza, emersa per la prima volta negli Anni ’70, scatenò polemiche, querele e processi da parte di Dario Fo, all’epoca attivo rappresentante in campo artistico della cultura della sinistra italiana, che si trascineranno per alcuni decenni. Fo ammetterà e parlerà poi di questa parentesi, affermando anche che si era arruolato volontario nell’unico esercito esistente, ma in quanto “italiano” e non in quanto fascista, per non essere deportato in Germania come lavoratore o come militare di leva, e dopo essere stato spostato in numerosi luoghi di addestramento, venne quindi arruolato nei paracadutisti.
GLI ANNI ’50 E ’60
Dopo la guerra è l’incontro con Parenti che lo spinse alla stesura di alcuni sketch e a calcare le scene del varietà e della commedia musicale. Nel 1950 Fo cominciò a lavorare per la RAI come attore e autore di testi satirici. È del 1952 la serie di suoi monologhi radiofonici intitolata Poer nano. Nel 1962 Dario e la moglie Franca Rame, che aveva sposato nel 1954, prepararono una serie di brevi pezzi per il varietà televisivo Canzonissima. La censura intervenne così pesantemente che decisero di abbandonare la televisione per dedicarsi interamente al teatro, producendo negli anni tra il 1959 e il 1961 commedie che avevano la struttura della farsa, estremizzata e arricchita da elementi di satira di costume. Dario Fo in questi anni recitò in luoghi alternativi quali piazze, case del popolo, fabbriche. Luoghi dove egli poté trovare un pubblico diverso da quello tipico dei teatri, un pubblico composto soprattutto dalle classi subalterne con meno opportunità di accesso agli spettacoli del cosiddetto “teatro borghese”.
Nel 1968 insieme a Franca Rame, Massimo de Vita, Vittorio Franceschi e Nanni Ricordi fondò il gruppo teatrale Nuova Scena, con l’obiettivo di ritornare alle origini popolari del teatro e alla sua valenza sociale. Anche in questo caso le rappresentazioni avvenivano in luoghi alternativi ai teatri. Il 1º ottobre 1969, a La Spezia, Fo portò per la prima volta in scena, con grande successo, la “giullarata” Mistero buffo. Egli, unico attore in scena, recitava una fantasiosa rielaborazione di testi antichi in grammelot, traendone una satira tanto divertente quanto affilata.
L’AFFERMAZIONE
Tra le esperienze nel teatro dell’opera lo ricordiamo nel 1978 alla regia di Histoire du soldat di Igor Stravinskij, al Teatro Ponchielli di Cremona, con la direzione di Claudio Abbado. Il 14 marzo 1987, al Muziektheater di Amsterdam, si tenne la prima del Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini con regia, scenografia e costumi di Dario Fo. L’allestimento di Amsterdam fu poi ripreso da svariati teatri italiani ed europei, non ultima l’Opéra Garnier di Parigi nell’estate 1992. Fo inoltre si dedicò alla regia di altre opere di Rossini, come L’Italiana in Algeri al Rossini Opera Festival di Pesaro nel 1994 e Il viaggio a Reims.
DAL NOBEL A OGGI
Il 9 ottobre 1997 Fo riceve il Premio Nobel per la letteratura, con la seguente motivazione: «Perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi». Il commento dell’attore fu: «Con me hanno voluto premiare la gente di teatro». Negli ultimi tempi, la produzione di Fo ha continuato a seguire le due strade parallele della commedia farsesca (Il diavolo con le zinne, 1997) e del monologo costruito sul modello archetipico di Mistero buffo (da Lu santo jullare Francesco del 1999 allo spettacolo-lezione Il tempio degli uomini liberi del 2004). Contemporaneamente Fo ha portato in scena, insieme a Giorgio Albertazzi, una serie di spettacoli-lezioni sulla storia del teatro in Italia. Nel 2005 Fo è stato insignito della Laurea Honoris Causa alla Sorbona di Parigi, mentre l’anno successivo la stessa onorificenza gli venne assegnata dalla Sapienza di Roma, terzo e ultimo uomo di teatro a riceverla dopo Luigi Pirandello ed Eduardo De Filippo. Il 24 marzo 2012, giorno del suo ottantaseiesimo compleanno, inaugura la mostra Lazzi Sberleffi Dipinti presso Palazzo Reale di Milano, esponendo più di 400 opere che ripercorrono come in un lungometraggio tutto l’arco della vita sua e della moglie Franca Rame.
Dario Fo morirà il 13 ottobre 2016 all’età di novanta anni, esattamente venti giorni dopo aver calcato per l’ultima volta il suo amato palcoscenico.
Le opere teatrali di Dario Fo
Abbiamo tutte la stessa storia da raccontare
Accadde domani
Alice nel paese senza meraviglie
Anomalo bicefalo
Appunti e altre storie
Arlecchino
Aveva due pistole con gli occhi bianchi e neri
Bonifacio viii
Caino e abele
Canto del gruista
Canzoni sparse
Chi ruba un piede è fortunato in amore
Ci ragiono e canto
Claxon, trombette e pernacchi
Comica finale
Contrasto a una sola voce
Coppia aperta, quasi spalancata
Dedalo e icaro
Diario di eva
Dio e’ nero
Fabulazzo osceno
Fanfani rapito
Fascismo 1922
Francaccia e il marito ideale
Gioco del matto sotto la croce
Gli arcangeli non giocano a flipper
Gli imbianchini non hanno ricordi
Grammelot dell’avvocato inglese
Grammelot di scapino
Grande pantomima
Grande pantomima con pupazzi piccoli e medi
Grasso e’ bello!
Ho fatto la plastica
I cadaveri si spediscono e le donne si spogliano
I crozador (inchiovatori)
I piatti rotti
I tre bravi
Il black-out
Il braccato
Il diavolo con le zinne
Il figlio in provetta
Il funerale del padrone
Il matto e la morte
Il miracolo delle nozze di cana
Il paese dei mezarat
Il papa e la strega
Il primo miracolo del bambino gesu
Il problema dei vecchi
Il pupazzo giapponese
Il ratto della francesca
Il risveglio
Il sacrificio di isacco
Il sogno
Il tumulto di bologna
Il volto della paura
Io, ulrike, grido
Isabella, tre caravelle e un cacciaballe
Johan padan a la descoverta de le americhe
La bibbia dei villani
La brutta città che è la mia
La casellante
La colpa e’ sempre del diavolo
La donna grassa
La fame dello zanni
La figlia del papa
La fine del mondo
La fiocinina
La guerra del golfo
La madonna incontra le marie
La maestra di ballo: catena di montaggio
La mamma fricchettona
La marcolfa
La marjuana della mamma e’ la piu’ bella
La nascita del giullare
La nascita del villano
La nascita di eva
La nonna incinta
La parpaja topola
La passeggiata della domenica
La resurrezione di lazzaro
La signora e’ da buttare
La strage degli innocenti
Ladri, manichini e donne nude
L’apocalisse rimandata ovvero benvenuta catastrofe!
L’arlecchino follotropo
Lauda dei battuti
Le donne si spogliano, i cadaveri si spediscono
Legami pure che tanto io spacco tutto lo stesso
L’eroina
Lettera dalla cina
Lisistrata romana
Lo scannafiere
Lo stupro
Lo zen e l’arte di scopare
L’opera dello sghignazzo
L’operaio conosce 300 parole e il padrone 1000 per quest lui è il padrone
Lu santu jullare francesco
Lucio e l’asino
L’uomo incinto
L’uomo nudo e l’uomo in frack
Mamma non piango, no, pero’ chiudi la porta
Mamma pace
Mamma togni
Mamma! I sanculotti
Manuale minimo dell’attore
Maria alla croce
Maria viene a conoscere della condanna imposta al figlio
Marino e’ libero! Marino e’ innocente!
Medea
Michele lu lanzone
Monologo della puttana in manicomio
Monologo di una donna araba
Monologo di una ruffiana – la dc cilena
Moralita’ del cieco e dello storpio
Morte accidentale di un anarchico
Morte e resurrezione di un pupazzo
Nada pasini
Nascita del giullare
Nel ’22 facevo già l’amore
Non si paga! Non si paga!
Non tutti i ladri vengono per nuocere
Ordine per dio: 000.000.0001
Parigi dakar
Passione
Passione arcaica dei lombardi
Patapunfete
Picasso desnudo
Poer nano
Previsioni meterologiche movimentidi stupro in italia
Prologo
Proprio oggi sono stata a san vittore
Pum pum! Chi è? La polizia!
Quando sarai povero, sarai re
Quasi per caso una donna: elisabetta
Resurrezione di lazzaro
Rientro a casa
Rosa fresca aulentissima
Sesso? Grazie, tanto per gradire!
Settimo ruba un po’ meno
Sottopaga? Non si paga!
Storia della tigre
Storia di san bendetto da norcia
Storia vera di piero d’angera che alla crociata non c’era
Testo
Tutti uniti! Tutti insieme! Ma scusa, quello non e’ il padrone?
Un morto da vendere
Un uomo bruciato vivo
Una callas dimenticata
Una donna sola
Una giornata qualunque
Una madre
Voce amica
Vorrei morire anche stasera se dovessi pensare che non e’ servito a nulla
Zitti! Stiamo precipitando!
In attività: no
Periodo di attività: 1948 – 2016
Sito web: dariofo.it
David Robotti