Enogastronomia, Parliamo di Cibo
Parliamo di Cibo: La Mangiatoia
Favoloso. Non ci sono altre definizioni per descrivere quello che, in fin dei conti, ristorante non è del tutto. Ma La Mangiatoia di Novi Ligure, forse, è qualcosa di più. Un luogo dove mangiare qualcosa di gustoso e diverso rispetto al solito. In un locale molto pulito e dal servizio attento e cortese ad attendere i clienti c’è una gran varietà di scelta tra pizze, focacce, farinate, torte salate e tante altre sfiziosità che avvicinano questo locale più a una gastronomia che un ristorante vero e proprio.
Prerogativa del luogo è l’assoluta qualità delle materie prime. Ma non viene disdegnata neanche la sperimentazione come la farinata al cipollotto. Tanto di cappello anche alla focaccia al fomraggio simil Recco apprezzata tantissimo dagli avventori che non disdegnano i prezzi alla portata di tutti. Il profumo e i sapori di un luogo quasi magico per gli amanti del buon cibo vi riempiranno il cuore, oltre che la pancia. E anche le papille gustative vi ringrazieranno per l’esperienza culinaria che gli avete fatto provare. Un consiglio, se avete tempo non assaggiate un solo prodotto ma cercate più portate (anche da asporto), non ne resterete delusi. Che dire di più se non: provate per credere.
CONSIGLIATO: assolutamente sì
GIUDIZIO: *****
PREZZO: **
NB. Stelline alte nel GIUDIZIO significa positivo, stelline alte nel PREZZO significa negativo.
Enogastronomia, Parliamo di Cibo
Parliamo di cibo: Da Manuela
A Isola Sant’Antonio (Al) c’è un ristorantino davvero niente male. Uno di quei posti che abbina buoni piatti a costi modici se non addirittura popolari. A piacere di questa location, immersa nel verde e a pochi passi dal fiume Po, è proprio la sua semplicità unita all’attenzione per le materie prime e i clienti. Che in questo ristorante si sentono a casa e avvolti dai profumi e sapori di una volta. A stupire, una volta seduti, è anche la vetrinetta dei formaggi, una scelta ampissima tra prodotti locali di nicchia. Il consiglio è proprio quello di farsi narrare dai gestori la storia di questi alimenti creati da latti vaccini, ovini e caprini che vengono serviti con mostarde d’uva da leccarsi i baffi.
E che dire dei dolci? Ah, il carrello dei dolci rimane impresso nella memoria di tutti. Per abbondanza e per bontà. Insomma Da Manuela è il luogo ideale per i buongustai e per chi ama mangiare bene e sano. Prodotti locali selezionati e a km (quasi) 0, ma anche cordialità e professionalità da parte dei gestori. Provare per credere, parola di NetworkEventi.
CONSIGLIATO: assolutamente sì
GIUDIZIO: *****
PREZZO: ***
NB. Stelline alte nel GIUDIZIO significa positivo, stelline alte nel PREZZO significa negativo.
Enogastronomia, Parliamo di Cibo
Parliamo di cibo: La Taverna del Torchio
Inerpicato sulle colline del Monferrato, a pochi chilometri da Alessandria, si trova un paesino famoso soprattutto per il vino. Si tratta di Lu, un agglomerato con una manciata di case, diverse cascine e molte vigne. Nonostante sia un piccolo centro, questo sparuto agglomerato di case ha diversi ristoranti che vale la pena di visitare. Tra questi oggi vogliamo citare La Taverna del Torchio. Un locale tranquillo dove sembra quasi di sentirsi a casa.
L’ambiente è rustico ma comunque molto accogliente, in cui il gusto della campagna di una volta si armonizza al meglio con le dolci colline del monferrato. Un luogo dove natura e tranquillità permettono di staccare dalla monotonia e frenesia della città. Anche il menù offre una scelta di piatti tipici e gustosi, semplici ma ben curati. Il tutto da annaffiare con buon vino locale. Bonus è sicuramente quello del personale, molto premuroso e professionale. Ma soprattutto a soddisfare i clienti è senza dubbio l’ottimo rapporto qualità prezzo.
CONSIGLIATO: Si
GIUDIZIO: ****
PREZZO: ****
Enogastronomia, Parliamo di Cibo
Parliamo di cibo: Calipso
Per chi ama mangiare non c’è di meglio che sperimentare e provare sempre posti nuovi. Anche quelli meno conosciuti, o comunque non presenti su rinomate guide gastronomiche. Solitamente il consiglio di tutti i buon gustai è sempre lo stesso: «Se vi ispira provate senza esitazione». Ma anche se il locale non vi sembra un gran che non è detto che al suo interno non si possano trovare piacevoli sorprese. Vuoi per la qualità del cibo, vuoi per il prezzo decisamente abbordabile.
Non è così per il Calipso di Milano, ristorante in zona Stazione Centrale. Un locale gestito da proprietari cinesi e che offre cucina tipicamente italiana. Dalla pizza sino agli spaghetti allo scoglio, passando per cotoletta alla milanese e risotto con lo zafferano. Il tutto con un pizzico di gsstione orientaleggiante. Quel tanto che basta a questo locale per non essere ne carne e ne pesce. Insomma, una via di mezzo tra due culture culinaria arie radicalmente all’opposto.
Sia ben chiaro, i piatti sono più help commestibili. Ma di certo non ve li ricorderete uscendo da lì. Perché se il sapore è abbadtanza quello giusto, non brillano certo per particolarità è rivisitazioni indimenticabili. Dalla loro c’è sicuramente il servizio con personale cortese e sempre sorridente. Proprio in ‘stile’ cinese. A questo si deve aggiungere la rapidità del servizio e la vicinanza alla stazione utile per chi vuole mangiare qualcosa al volo poco prima di mettersi in viaggio. Se questo vi può bastare…
CONSIGLIATO: No
GIUDIZIO: **
PREZZO: ****
Federico Capra
Enogastronomia, Parliamo di Cibo
Parliamo di Cibo: L’assaggio
Ristorante e gastronomia in un colpo solo. Situato nel centro di Casale Monferrato e nato dalla passione per la ristorazione e per la cucina di Roberto Bosco e Gianfranca Negri, L’assaggio non è un semplice ristorante. O per meglio, non è il canonico ristorante. Ad accogliere gli avventori sono infatti i profumi di una volta presentati con grazia. Il tutto per una serie di piatti sempre freschi ed unici.
E se da una parte non è una novità che una gastronomia si tramuti in piccolo ristorantino dall’altra non è facile trovare la professionalità e serietà di un ristorante di livello in una gastronomia. L’assaggio riesce perfettamente in questo non semplice connubio permettendo a chi lo sceglie di potersi sedere per un pranzo o cena in tutta tranquillità o di portare a casa manicaretti sapientemente cucinati.
Da non dimenticare inoltre le serate a tema dove si possono assaggiare piatti fuori dal menù ma anche lontani dalla tradizione culinaria locale. Alla mente saltano subito le ramen-night, ovvero uno dei piatti tipici del Giappone. Un salto dall’altra parte del mondo in un luogo elegante ma allo stesso tempo famigliare.
CONSIGLIATO: sì
GIUDIZIO: ****
PREZZO: ****
Federico Capra
Enogastronomia, Parliamo di Cibo
Parliamo di cibo: Pizzeria da Pietrino
Okay, vi starete sicuramente chiedendo perché in una rubrica che parla di ristoranti trovi spazio anche una pizzeria. Sacrilegio. Perché da Pietrino è una vera e propria istituzione del basso Piemonte. Uno di quei posti, vista anche la sua vicinanza con Genova, apprezzato anche dai vicini Liguria. Situata in una delle (poche) vie principali di Vignole Borbera, questa pizzeria ha trovato nela qualità, oltre che nella quantità, dei suoi ingredienti l’arma giusta per soddisfare ogni tipo di palato.
Ecco che accanto alle pizze tradizionali fatte con vari impasti, dal classico sino all’integrale, passando per il kamut, trovano posto ricette speciali da leccarsi i baffi. Ovvero pizze che, al posto della base consueta di pomodoro e mozzarella, utilizzano creme raffinare come quella ai funghi, alle carote, si peperoni, al salmone e altre. Una trovata geniale destinata a conquistare anche i cultori della pizza classica.
Non spaventi, inoltre, il pensiero che alla lunga sapori così marcati possano in un qualche modo stufare. Gli ingredienti abbinati tra loro in modo sapiente servono per regalare esperienze sensoriali piacevoli e mai banali. Prendete la Ducale ad esempio. Si tratta di una pizza con crema di zucca e gorgonzola. Due sapori dolci che Uniti all’amaro della trevigiana messa all’uscita dal forno e al lardo (questo invece cotto) fanno di questo piatto un’esplosione di sapori da ricercare in continuazione. E così è per altre tante pizze che da Pietrino offre in un menu vasto e variegato.
CONSIGLIATO: Assolutamente sì
GIUDIZIO: *****
PREZZO: ****
Federico Capra
Enogastronomia, Parliamo di Cibo
Parliamo di Cibo: Roger’s Pizza
Pizza sottile, materie prime ricercate, ottima birra e un personale professionale e sempre sorridente. Che volere di più dalla vita? Ah, sì… forse sapere di che locale stiamo parlando. Ci troviamo nel pieno centro cittadino di Alessandria, dalle parti di Borgo Rovereto. Qui si trova un locale piccolino e accogliente dal nome Roger’s Pizza. Non la solita pizzeria, ma un ristorante dai sapori ricercati e, per chi li ama, anche dai gusti carichi. Il tutto su una sfoglia sottile e croccante. Insomma, una rivisitazione della canonica pizza napoletana che va ormai tanto di moda nel Nord Italia.
La fantasia del pizzaiolo permette così di trovare accanto alle canoniche pizze – quelle tradizionali che vanno dalla marinara sino alla quattro formaggi tanto per intenderci – anche sapori nuovi e azzardi culinari che si rivelano vincenti. A questo si possono abbinare birre in bottiglia ricercate e quasi mai banali. Scordatevi così la classica Moretti da 66 cl e aprite le porte a weisse, porter e pilsner che difficilmente si trovano in commercio. E con questo duplice abbinamento – pizze dai sapori decisi e birre ricercate – siamo sicuri che anche voi sarete entusiasti di Roger’s Pizza.
CONSIGLIATO: Si
GIUDIZIO: ****
PREZZO: ****
Enogastronomia, Parliamo di Cibo
Parliamo di cibo: Il Paladino
Dopo un breve silenzio di qualche settimana torniamo a parlare dei migliori/peggiori ristoranti presenti in quello che è il triangolo industriale, ovvero quella porzione di territorio compreso tra Milano-Genova-Torino. Il nostro viaggio culinario questa volta ci porta ad Alessandria è a visitare un localino sfizioso. Parliamo de Il Paladino.
Ci troviamo in una zona tranquilla della città, zona Pista ex piazzetta Napoli, e proprio davanti alla statua dedicata a Mafalda di Savoia si trova questa trattoria-enoteca dai sapori di una volta. Un locale suddiviso in quattro confortevoli stanze ben arredate in un mix tra tradizione e shabby chic style. Ma in un ristorante, oltre all’occhio, anche il palato vuole essere appagato.
Piatti caserecci, alcuni davvero originali, e gustosi fanno de Il Paladino un buon luogo dove soddisfare i propri appetiti. Consigliatissima la famosa “orecchiabile di elefante”, una bistecca impanata e battuta a mano di 650 grammi. L’unica pecca? I tempi di attesa a volte titanici. Il Paladino resta comunque un locale da provare.
CONSIGLIATO: Si
GIUDIZIO: ***
PREZZO: ****
Federico Capra
Enogastronomia, Parliamo di Cibo
Parliamo di Cibo: La Piola
Noi è mai semplice unire la tradizione con un pizzico di innovazione. E soprattutto non è mai facile innovare senza stravolgere troppo i sapori del passato. Il ristorante, o trattoria che dir si voglia, La Piola ci è però riuscito alla grande. Ecco che la tradizione dei piatti tipici di Alessandria come agnolotti, rabaton o trippa trovano spazio nel XXI secolo. Lo fanno con gusti leggermente più delicati, ma comunque uguali a quelli che possono essere assaporati a casa degli alessandrini, e con impiattamenti più moderni e meno ancorati al passato.
Ecco che La Piola risulta, per chi ci si approccia la prima volta, una piacevole sorpresa. Merito, oltre che dei piatti, anche di una location moderna ma accogliente. Dai colori caldi ma non cupi. E poi se avete a che modo di scambiare qualche parola con il titolare… beh, capirete che siete capitati in un ambiente famigliare ma che non trascende mai dalla coccola per il cliente.
CONSIGLIATO: Si
GIUDIZIO: ****
PREZZO: ****
Federico Capra
Enogastronomia, Parliamo di Cibo
Parliamo di Cibo, Al Bacioch
Se siete amanti della cucina casereccia (molto casereccia, al limite del troppo) e delle porzioni abbondanti, allora questo locale fa senza dubbio per voi. Al Bacioch di Lobbi – provincia di Alessandria – è diventato infatti famoso più per la presenza dello chef Antonino Cannavacciuolo e della sua partecipazione al famoso programma Cucine da incubo che per la prelibatezza dei suoi piatti. Una trattoria onesta ma nulla da perderci la testa. E questo è un grave peccato in un’epoca dove la sperimentazione culinaria e la ricerca del buon cibo sono diventati un must.
Lascia anche perplesso il servizio, tutt’altro che all’altezza di un qualsiasi ristorante. Per lo più i camerieri sono sbrigativi e danno quell’impressione errata che il cliente prima si alza dal tavolo e meglio è. Ed è un peccato perché gli ingredienti utilizzati sono di buona scelta, soprattutto se si parla di carni. Alla griglia o arrostite, sono cucinate come Dio comanda. E anche il prezzo è un punto a favore. Al Bacioch rimane così un’incompiuta con tanta voglia di crescere. Peccato.
CONSIGLIATO: No
GIUDIZIO: **
PREZZO: *****
Federico Capra