D-E-F, Teatro
DEL CORRAL Gianni
Nato a Torino il 2 gennaio 1968, Gianni del Corral è un regista molto attivo nel panorama italiano. La sua prima grande prova avviene nel 2013 quando la Direttrice dell’Istituto Superiorie di Sanità lo ha voluto per firare uno spot sulle malattie rare. Partendo da un set vuoto e avendo a disposizione solo 7 ore, 115,00 Euro e alcuni attori di 3 anni, Gianni del Corral ha realizzato un corto che è stato selezionato nei festival di tutti e cinque i continenti, vincendo in America, Europa e Asia.
E’ una sua creazione il format Hyena’s Puppies – I cuccioli di iena, il video-giornalistico fatto da ragazzini disabili e normodotati. Ha realizzato cinque stagioni per un totale di 56 puntate di cui le prime tre sono andate in onda online su Il fatto quotidiano, mentre la quarta e la quinta su Il corriere della sera. Ma tanti altre sono le sue produzioni. Ecco
Filmografia completa:
L’ombra del gatto – cortometraggio (1995)
L’ascensore – cortometraggio (1996)
A Different Request – cortometraggio (2002)
Jessica vaff – cortometraggio (2003)
Sky show – serie TV (2005)
È in arrivo un treno carico di… – cortometraggio documentario (2006)
Tu come sarai – cortometraggio (2008)
Guardando il cielo – documentario (2008)
Gli angeli – documentario (2009)
Colors – cortometraggio (2009)
Febbre gialla – documentario (2011)
Fili colorati – cortometraggio (2013)
Friends for future – cortometraggio (2013)
Visti dentro – cortometraggio (2013)
Non voglio le rane – cortometraggio (2013)
Svelate stelle – documentario (2014)
Cercasi baby-xitter – webserie (2014)
Svelate stelle – documentario (2014)
Usx – Viaggiare in America con l’x-fragile – cortometraggio documentario (2014)
Mafia 2.0 – webserie (2015)
Special Mothers – documentario (2016)
Hyena’s Puppies – I cuccioli di iena – webserie (2013-2017)
In attività: sì
Periodo di attività: 1995 – in attività
A-B-C
A Bretti
Dopo il buio completo degli Anni ’70, in cui Ovada è rimasta senza nemmeno una compagnia teatrale, nel 1980 qualcosa doveva muoversi e il teatro ovadese doveva tornare agli antichi fasti. Ecco così che un gruppo di ragazzi, tra cui Marina Ratto, Giuseppe Vigo e Paolo Bello (che sarà sempre una delle colonne portanti della compagnia) ha deciso di riportare il teatro a Ovada fondando una nuova compagnia: la compagnia teatrale A Bretti.
La leggenda narra che i fondatori non riuscissero ad accordarsi sul nome da dare alla compagnia. Alla fine di una lunga serata di discussioni, uno di loro esausto abbia esclamato “chiamiamoci a bretti”. A bretti si può tradurre dal dialetto ovadese all’italiano più o meno come “a casaccio”: da qui l’origine del nome della compagnia. La Compagnia Teatrale A Bretti nasce nel 1980 dalle ceneri della gloriosa Filodrammatica Juventus fondata nel 1903, ereditandone l’antica tradizione, alcuni membri e i loro discendenti oltre a parte del repertorio.
La nuova compagnia decide di portare sulle scene la commedia di Roby Pola e Gino Crocco “Una camera in affitto”, ripartendo così da dove il teatro ovadese si era fermato. Il successo è subito enorme e la A Bretti non solo fa delle repliche a Ovada ma riprende anche la tradizione del tour nei paesi limitrofi. E se nel 1981 la compagnia non riesce a trovare gli stimoli giusti per andare in scena, il 1982 segna l’anno della svolta e della crescita. A far parte degli attori arriva Domenico Guido Ravera, un giovane che aveva già avuto esperienze teatrali importanti e che diventerà il regista della A Bretti, segnando la storia della compagnia stessa. La A Bretti riscuote il meritato successo nei primi Anni ’80 e tutto sembra procedere al meglio, quando ancora una volta il teatro ovadese deve subire una pausa di riflessione per cause estranee ai suoi protagonisti.
In seguito a un tragico incendio in un cinema a Torino, vengono decise nuove norme di sicurezza per i cinema ed i teatri. Così, a Ovada, lo Splendor (unico a venire riaperto al termine dei lavori di ristrutturazione e adeguamento alle norme di sicurezza) e il Torrielli, e anche il cinema Moderno dopo, sono costretti a chiudere. Rimane soltanto il cinema-teatro Lux. Sempre nella prima metà degli Anni ’80, da un gruppo di fuoriusciti della A Bretti, nascono I Carugini, un gruppo di cabarettisti e teatranti che avrà molto successo in quegli anni e farà anche un provino per la Rai.
Spettacoli:
Una camera in affitto
Sarto per signora
Non ti conosco più
Due dozzine di rose scarlatte
Trenta secondi d’amore
Non tutti i ladri vengono per nuocere – Un morto da vendere
Tredici a tavola
In postu all’ardossu
Caviale e lenticchie
La zuppiera
In postu all’ardossu
La polpetta
… ma non li dimostra
Notti di ferragosto
I Bruciamonti
… che fortuna!
Caviale e lenticchie
Qualcosa in testa
Nozze infernali
Arriva la Zia di Dallas
OVADESI dell’ANNO
In postu all’ardossu
Attento alla Cioccolata, Callaghan !
Il Misterio dei Misteri
Non aprire quell’Armadio
Come si rapina una BANCA
Notti di ferragosto
Nudo lui, nuda lei
SOLIdarietà
Fate fuori quella zitella
La Fortuna
Uomo e Galantuomo
Crisi d Nervi
Dai diamanti non nasce niente …
‘900 Expres
Il Tempo
In attività: Sì
Periodo di attività: 1980 – in attività.
Sito web: abretti.it
A-B-C
Associazione Peppino Sarina
L’Associazione Peppino Sarina si ispira a un grande burattinaio di origine lodigiana (Broni 1884 – Tortona 1978), ultimo erede di una dinastia di artisti popolari attivi fin dalla metà dell’800. Nel corso della prima metà del ‘900 i Sarina rappresentarono, in un’ampia zona compresa tra il Tortonese e l’Oltrepò pavese, uno sterminato repertorio di tradizione, comprendente riduzioni dell’epica cavalleresca carolingia divise in lunghi cicli. Peppino Sarina viene considerato uno dei maggiori interpreti del teatro di figura della tradizione italiana.
Il capostipite dei Sarina, Andrea, nato a Lodi nel 1828, iniziò l’attività di burattinaio dopo una lunga prigionia in Austria, dovuta alla sua partecipazione alle Cinque Giornate di Milano. Improvvisava piccole rappresentazioni di strada con un solo personaggio; poi perfezionò la tecnica e scelse il repertorio dell’epos medievale, in particolare il ciclo carolingio.
Il figlio Antonio, nato nel 1857, ne migliorò notevolmente l’attività. La compagnia perfezionò le tecniche di rappresentazione e introdusse la musica all’inizio degli spettacoli. Tutti i membri della famiglia erano musicisti: Antonio suonava il flauto, la moglie Adele Palamede il banjo, il figlio Peppino la fisarmonica, la figlia Teresa la chitarra, l’altro figlio Andreino il violino. Andreino, morto nella prima guerra mondiale, fu anche buon pittore e inventore di personaggi.
Peppino Sarina nacque a Broni nel 1884. Autodidatta, cominciò a scolpire burattini, dipingere scenari e cartelli, scrivere copioni, comporre opere musicali. Il repertorio venne ulteriormente arricchito, fino a comprendere oltre un centinaio tra rappresentazioni a cicli a prevalente carattere epico-cavalleresco e storico, drammi, commedie e farse. La sua opera più rilevante fu il ciclo carolingio dei Paladini e Reali di Francia che, diviso in puntate serali (fino a 120 consecutive), teneva una intera stagione nella stessa piazza. D’estate rappresentava nel cortile di casa a Tortona; d’inverno visitava il Tortonese e l’Oltrepo Pavese (Sale, Castelnuovo Scrivia, Viguzzolo, Molino dei Torti, Casei Gerola, Voghera, Stradella, Broni), accolto da vastissimo interesse. Il pubblico di Peppino Sarina era popolare (anche se seduti sulla stessa panca stavano spesso il proletario e il notabile, il commerciante e il contadino, l’artigiano e il marginale) e riproduceva, esaltandoli, i meccanismi di identificazione e mitizzazione tipici del coevo teatro dei burattini del Nord Italia.
Scopo fondamentale dell’Associazione è condurre studi e ricerche sulla storia del teatro di figura, specialmente nel territorio tortonese e con particolare attenzione all’opera del burattinaio Peppino Sarina e della sua famiglia.
L’Associazione promuove inoltre l’interesse pubblico sull’arte dei burattini, sul teatro di figura e su ogni altra forma di spettacolo ed arte popolare
In attività: Sì
Periodo di attività: 1991 – in attività.
Sito web: associazionesarina.it
G-H-I, Le compagnie dalla A alla Z, Teatro
Gilberto Govi
A cinquant’ anni dalla sua scomparsa ricordiamo Gilberto Govi, forse il più grande autore ed interprete del teatro dialettale genovese. Una figura unica nel panorama teatrale italiano ed europeo…di allora e di oggi.
Gilberto Govi nasce nel popolare quartiere Castelletto a Genova il 22 ottobre 1885 da genitori di origine emiliana. Padre di Modena, funzionario delle ferrovie e madre bolognese.
Durante proprio una vacanza a Bologna presso uno zio materno che si improvvisava attore dilettante nei teatrini della città Gilberto Govi si appassiona alla recitazione tanto da spingerlo già a dodici anni a recitare in una filodrammatica.
Coltiva anche la passione per il disegno e per le caricature e frequenta l’Accademia di Belle Arti, trovando poi lavoro come disegnatore presso le Officine Elettriche di Genova all’età di sedici anni.
Dopo alcune esibizioni in un teatro di Bolzaneto si iscrive all’Accademia Filodrammatica Nazionale dove per esigenze di copione è costretto suo malgrado a recitare in italiano e non nel suo amato dialetto genovese.
Figura importante in questo periodo della vita di Govi è Virgilio Talli, milanese di nascita, già celeberrimo attore e direttore artistiche di svariate compagnie, considerato uno dei precursori della regia teatrale italiana
E’ proprio lui a spingere Govi a proseguire nella sua carriera e fondare un vero e proprio teatro dialettale genovese.
Nel 1914 con Alessandro Varaldo e Achille Chiarella fonda una compagnia chiamata proprio “Dialettale” con cui gira tutta la Liguria riscuotendo importanti successi.
Nel 1916 messo di fronte alla scelta se recitare in italiano assecondando il volere e i canoni dell’Accademia Filodrammatica oppure in dialetto genovese, si fa espellere dall’Accademia stessa con tutta la compagnia e da vita ufficialmente al teatro genovese.
I primi successi
La nuova compagnia, la Dialettale Genovese, debutta al teatro Paganini di Genova e via via in tutti i maggiori teatri della Liguria, poi a Torino ed infine ottiene la consacrazione a livello nazionale nel 1918 quando Gilberto Govi presenta al teatro filodrammatici di Milano la commedia I manezzi pe’ majà na figgia di Nicolò Bacigalupo. Critica e stampa si accorgono finalmente della grandezza dell’attore e del suo modo di fare teatro e ne danno grande risalto.
Dalle prime tournée in Sudamerica in cui la compagnia riscuote applausi oceanici grazie anche alla presenza massiccia di emigrati genovesi, Gilberto Govi presenta sui palcoscenici di mezzo mondo ben settantotto commedie alcune anche incise su vinile tra le quali ricordiamo Pignasecca e Pignaverde, Colpi di timone, Maneggi per maritare una figliola.
Fino allo scoppio della Seconda guerra mondiale la sua carriera è sempre in crescita, con varie tournée teatrali sia in Italia che all’estero. Nel 1928 recita a Roma, nel 1929 è a San Rossore ospite di Vittorio Emanuele III, nel 1930 di nuovo all’estero a Parigi.
Il Cinema
Nel 1942 inizia anche l’esperienza cinematografica che lo vede impegnato in quattro film il cui esito è piuttosto insoddisfacente: Colpi di timone (1942), diretto da Gennaro Righelli, Che tempi! (1947), diretto da Giorgio Bianchi, Il diavolo in convento (1950), diretto da Nunzio Malasomma e infine Lui, lei e il nonno (1961), girato a Napoli da Anton Giulio Majano e prodotto dall’armatore Achille Lauro, il suo unico film a colori. Ma i ritmi del cinema, con le ripetute pause, e la tecnica recitativa differente rispetto a quella del palcoscenico non lo entusiasmano. In questo periodo ha l’occasione di lanciare futuri comici: i giovanissimi Walter Chiari e Alberto Sordi.
Con la registrazione dal vivo di alcuni suoi spettacoli, il cinema gli permette di farsi conoscere dal grande pubblico.
Il Govi attore, il regista e il personaggio
Govi per gli spettatori di mezzo mondo rappresenta il vero genovese: furbo, sorridente e rude. Sulla scena è riuscito ad arricchire di umori genovesi i testi delle commedie del teatro dialettale raccontando il carattere del ligure come un coesistere di contrari: maschera e sentimento, immagine esterna e linee interiori, pubblico e privato; il ligure che sa guardare oltre l’apparenza delle cose e leggere dentro se stesso con una buona dose di humour sotto gli atteggiamenti da gente seria.
Tutti i testi che vengono scelti sono poi modificati dallo stesso Govi. Redatti in italiano, i testi sono poi tradotti dall’attore in rigoroso dialetto genovese. Inoltre la sua abilità di disegnatore gli permette di inventare le maschere da cui nascono i personaggi da portare in scena. Disegna una serie di locandine con il suo volto, tracciato dalla sua mano ferma in tutte le posizioni, di fronte come di profilo, ed in ogni sua ruga ed espressione, che vengono esposte nei foyer dei teatri come una galleria di quadri.
Gli Anni ’60 e la fine della sua carriera
Nel 1960 organizza nuovamente la compagnia per l’ultima stagione della sua carriera.
Porta in scena la commedia Il porto di casa mia, scritta dal poeta Sabatino Lopez.
A settantacinque anni, Govi comprende che é arrivato il momento di lasciare il palcoscenico e dedicarsi ad un meritato riposo, dichiarando: “Il teatro è come una bella donna: bisogna lasciarla prima che sia lei a lasciare te”.
L’ultima sua apparizione televisiva risale al 1961 per una “rèclame” in un carosello dove interpreta il simpatico personaggio di Baccere Baciccia, il portiere di un caseggiato genovese, conosciuto da tutti per la sua estrema tirchieria ma adorato dai bambini, ai quali ripete una frase rimasta celebre: “Da quell’orecchio, non ci sento; da quell’altro, così cosà…”.
Il 28 aprile 1966 Gilberto Govi muore nella sua amata Genova. Alle esequie, celebrate nella gremita Chiesa di Santa Zita, è presente anche un commosso Erminio Macario.
David Robotti
A-B-C
Ballata Dei Lenna, La
La compagnia La Ballata dei Lenna, formata da Nicola Di Chio, Paola Di Mitri e Miriam Fieno, nasce nel 2011 alla Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine, dove i tre attori si diplomano. Negli anni precedenti la loro formazione viene coltivata da insegnanti e padagoghi internazionali del calibro di Mario Gonzalez, Claudio De Maglio, Carlo Boso, Arturo Cirillo, François Kahn, Jurij Alschitz, Maril Van den Broek, Maurizio Schmidt, Jean-Paul Denizon, Ricci e Forte, Stefano Massini, Ulderico Pesce, Pierre Byland, Compagnia Arearea, Carlo Bruni, Michele Sinisi, Michele Santeramo, Giampiero Borgia, Bruce Myers, Giorgio Barberio Corsetti.
Sono questi i maestri che suggeriscono, in maniera implicita, quella che sarà la futura poetica della compagnia. La Ballata dei Lenna infatti è tesa al recupero di un contatto vero con le persone, un coinvolgimento del pubblico che possa rendere il teatro un reale mezzo di comunicazione e di scambio vivo tra esperienze, volti e storie. I tre artisti incentrano il loro lavoro su una continua ricerca che possa riportare alla verità scenica e alla centralità dell’attore.
In attività: Sì
Periodo di attività: 1996 – in attività.
Sito web: laballatadeilenna.com
A-B-C
Banda dal Dus, La
La Banda dal Dus, Associazione Culturale Teatrale Casalese, nasce nel 1990 da un gruppo di persone amanti del teatro. Alla guida della compagnia si pone, grazie anche a un lavoro instancabile e impareggiabile, Gottardo Dorizzi.
Il nome della compagnia arriva dalla simpatica consuetudine dei suoi componenti (Banda) di rifocillarsi con un dolce (Dus) al termine delle Prove. Proprio da qui La Banda dal Dus ha iniziato il proprio cammino interpretando commedie brillanti, cimentandosi ogni volta nell’intento di regalare al pubblico una serata di buonumore e di divertimento autentico. Autore delle prime commedie è Franco Roberto, torinese di nascita.
Spettacoli :
Achille Ciabotto, Medico Condotto
Carlin Cerutti, Sarto Per Tutti
Don Camillo – Di G. Guareschi
Il Medico Per Forza Di Moliere
La Locandiera Di Goldoni
Ladro D’amore
Agriturismo Poggioraso
Chi È Stato A Fare Cosa?
In attività: ?
Periodo di attività: 1990 – ?
A-B-C, Le compagnie dalla A alla Z, Teatro
BISIO Dante
Nato a Genova il 22 settembre 1917, Dante Bisio è stato un attore meteora in alcuni film degli Anni ’40 e ’50. La sua prima apparizione risale al 1947 quando prese parte al film Natale al campo 119 di Pietro Francisi con Vittorio De Sica, Aldo Fabrizi e Peppino De Filippo. Nel lungometraggio vestiva i panni di Adolfo Mancini. Si passa poi al 1950 dove compare nel cast del film I cadetti di Guascogna di Mario Mattoli con Walter Chiari e Ugo Tognazzi nella parte di un cadetto. Nel 1953 recita poi nel film La passeggiata di Renato Rascel, mentre nel 1960 lo troviamo nel lungometraggio Un mandarino per Teo di Mario Mattoli.
È scomparso a 72 anni il 7 marzo 1990. Le sue spoglia riposano nel cimitero di Riano, in provincia di Roma. A lui è stato intitolato il Teatro della cittadina laziale.
Filmografia completa
Natale al campo 119, di Pietro Francisci (1947)
I cadetti di Guascogna, di Mario Mattoli (1950)
La passeggiata di Renato, Rascel (1953)
Un mandarino per Teo, di Mario Mattoli (1960)
A-B-C, Le compagnie dalla A alla Z, Teatro
Boido Federico
Divenuto famoso con gli spaghetti western degli Anni 70, Federico Boido, conosciuto al grande pubblico con lo pseudonimo di Rick Boyd, nacque a Novi Ligure l’8 gennaio 1938. Fisico e caratteri somatici tipici dello stereotipo del cowboy e del fuorilegge del vecchio West, prese parte anche a numerose pellicole di successo di genere horror e film storici in costume, i cosiddetti peplum. La sua carriera sul set ebbe inizio all’età di 26 anni, arrivando a lavorare in oltre 50 film, tra cui Roy Colt & Winchester Jack, Terrore nello spazio e Diabolik (questi diretti da Mario Bava), Tre passi nel delirio e Indio Black, sai che ti dico: Sei un gran figlio di… Apparve anche in diversi film della serie cinematografica Sartana, conoscendo e lavorando negli anni con numerosi attori del cinema italiano e internazionale.
Oltre alla sua importante carriera cinematografica negli Anni ’70, divenne anche una figura eclettica nel mondo dell’arte e della scenografia in genere dipingendo numerose miniature su lastre di rame nella storica Piazza Navona, dove condivise la sua arte con altri importanti artisti e pittori romani come Paolo Salvati. Ebbe inoltre una passione sviscerata per la poesia e scrisse pubblicando numerose opere. L’ultima sua apparizione in un film è datata intorno al 1985 a fianco di Adriano Celentano in Joan Lui – Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì. Morirà a Roma il 7 ottobre 2014 all’età di 76 anni.
Filmografia essenziale:
Mondo balordo, regia di Roberto Bianchi Montero e Albert T. Viola (1964)
Sansone e il tesoro degli Incas, regia di Piero Pierotti (1964)
La guerra segreta (The Dirty Game), regia di Christian-Jaque, Werner Klingler, Carlo Lizzani e Terence Young (1965)
Maciste – Il vendicatore dei Maya, regia di Guido Malatesta (1965)
Djurado, regia di Giovanni Narzisi (1966)
7 winchester per un massacro, regia di Enzo G. Castellari (1967)
Corri uomo corri, regia di Sergio Sollima (1968)
Ognuno per sé, regia di Giorgio Capitani (1968)
…e per tetto un cielo di stelle, regia di Giulio Petroni (1968)
Sono Sartana, il vostro becchino, regia di Giuliano Carnimeo (1969)
I diavoli della guerra, regia di Bitto Albertini (1969)
C’è Sartana… vendi la pistola e comprati la bara, regia di Giuliano Carnimeo (1970)
Buon funerale amigos!… paga Sartana, regia di Giuliano Carnimeo (1970)
L’oro dei Bravados, regia di Giancarlo Romitelli (1970)
Sartana nella valle degli avvoltoi, regia di Roberto Mauri (1970)
Roy Colt & Winchester Jack, regia di Mario Bava (1970)
Testa t’ammazzo, croce… sei morto. Mi chiamano Alleluja, regia di Giuliano Carnimeo (1971)
Gli fumavano le Colt… lo chiamavano Camposanto, regia di Giuliano Carnimeo (1971)
Uomo avvisato mezzo ammazzato… parola di Spirito Santo, regia di Giuliano Carnimeo (1971)
Acquasanta Joe, regia di Mario Gariazzo (1971)
Quel maledetto giorno della resa dei conti, regia di Sergio Garrone (1971)
Lo chiamavano King, regia di Giancarlo Romitelli (1971)
Partirono preti, tornarono… curati, regia di Bianco Manini (1973)
Il mio nome è Shangai Joe, regia di Mario Caiano (1973)
Canterbury n° 2 – Nuove storie d’amore del ‘300, regia di Joe D’Amato (1973)
Che botte ragazzi!, regia di Bitto Albertini (1975)
Joan Lui – Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì, regia di Adriano Celentano (1985)
David Robotti
Le compagnie dalla A alla Z, W-X-Y-Z
Zaglio Ombretta
Ombretta Zaglio si laurea in lettere nel 1981 con una tesi sulla fiaba tradizionale privilegiando gli studi di psicologia sociale e psicologia dell’età evolutiva.
Parallelamente, a partire dal 1978 – è coofondatrice del Teatro del Rimbalzo con il quale lavora nel settore di teatro ragazzi e giovani.
Intraprende la formazione teatrale sotto la guida di diversi maestri: Gino Zampieri, Marcello Bartoli, Keras Manis, Susanne Martinet, Anna Sagna, Roy Art Theatre, R. Cieslak e con il teatro di J.Grotowsky, nel ’85 con il regista belga Tierry Salmon affrontando uno studio sui personaggi della mitologia greca, nel ’87 con il regista Mario Martone per una produzione su W. Majakoski , nel 97/98 riprende la formazione con Mamadou Dioume e Tapa Sudana attori di molte delle produzioni di Peter Brook.
Al linguaggio teatrale si aggiungono esperienze nel campo degli audiovisivi, in questi anni nascono collaborazioni con musicisti e artisti visivi e dall’85 è anche autrice e regista degli spettacoli della compagnia.
Nel 1988 è invitata al Festival di Santarcangelo dei Teatri con lo spettacolo Genesi e Decorso con musiche dal vivo di Roberto Aglieri.
Il lavoro teatrale, svolto con il gruppo, o con collaborazioni esterne o come ‘solista’ abbraccia molte esperienze rivolte alla scuola e agli adulti: spettacoli, performances, installazioni, con particolare attenzione allo spazio della rappresentazione e al rapporto con lo spettatore, laboratori, corsi di aggiornamento, ideazione e organizzazione di rassegne, progetti speciali legati al territorio. Dal ’90 al 94′ ha ideato e condotto La casa di teatro di via venezia 5 sede della compagnia, persa durante l’alluvione.
Nel 1994 l’alluvione, e le conseguenti perdite, impongono una svolta forzata: il repertorio di fiabe, leggende, racconti, si coniuga con la figura della narratrice e della cantastorie con accompagnamento musicale dal vivo.
Nascono “Contafiabe”, “Leggenda di Aleramo”, “Alluvionata” con i quali per la prima volta è presente anche a rassegne di teatro di strada italiani francesi e a festival medioevali.
Nel 1995-1996 riallestisce le precedenti produzioni teatrali: “Del luogo Fantastico”, “Azioni Randagie”.
Nel ’96 viene allestito (nella propria casa) Storia di Pia che continua una ricerca sulla ‘storie’ di personaggi femminili del periodo napoleonico.
Nel 1996 Incanti & Banchi – incontro nazionale dei nuovi cantastorie VI edizione – cura la pubblicazione dei suoi testi di fiabe e leggende, in questa occasione presenta L’Alluvionata con accompagnamento musicale di Rony Bargellini.
Accanto agli spettacoli conduce un’intensa attività di formazione teatrale in particolare sulla narrazione e l’espressione corporea rivolta ad adulti e ragazzi. Ha collaborato con emittenti televisive e radiofoniche locali (radiodramma, racconti, documentari).
Settembre 1998 – Montmor O Novo (Portogallo) partecipazione XI sessione ISTA diretto da Eugenio Barba.
Aprile 1999 – premio migliore attrice all’interno della X edizione di Aquilegia Blu – teatro femminile arte e letteratura contemporanee – Torino Teatro Iuvarra. Ospiti della serata: Fernanda Pivano e Piero delle Piane
Terreno di ricerca: narrazione e cantastorie.
Nel 2000, in seguito ad una ricerca sul brigantaggio dell’800 condotta con scuole ed insegnanti della provincia di Alessandria, nasce lo spettacolo di cantastorie Mayno della Spinetta avvalendosi della collaborazione dei cantastorie Marcella Pischedda (canto e chitarra) e Rocco Jenko (per i testi delle canzoni e l’arrangiamento musicale). Lo spettacolo è stato ospitato in festival nazionali e francesi sull’arte del cantastorie.
Dal 2000 ad oggi la ricerca teatrale si colloca nell’ambito del digital story telling (narrazione in ambiente), multimediale dove la parola amplifica il suo senso combinata alle immagini.
Nell’ambito di questa ricerca si inserisce “Un Cappello Borsalino” (2002) e la produzione sulla guida alpina Mattia Zurbriggen conquistatore dell’Aconcagua.
La prima fase dello spettacolo nasce per il web ed è ospitata al Festival di Inteatro di Polverigi. Queste ultime produzioni si avvalgono della collaborazione di Simone Galiano operatore multimediale e informatico. Connessi agli spettacoli, laboratori e workshop su narrazione e immagini al computer con i quali è invitata presso scuole e università.
Spettacoli:
Dal 1978 al 1983 – attrice in: Uomo seduto, Strega Burlona, Circo Bruciato, Vero un pò vero, Bugia, Strani pianeti strani, Capitan Alloc, Corde, Elastici , Gomme da masticare.
Autrice, attrice, regista:
1984 * 1985
– Fughe!
– Inviluppo d’amore
– Omaggio ai Magazzini
– Sull’Onda di Beatrice
1986 * 1987
– Del luogo fantastico
– Filia
– Azioni Randagie
1988 * 1989
– Genesi e decorso
– Sul mare luccica
1990 * 1991
– E’ arrivato un bastimento
– Architettazioni
– La crociata dei bambini-studio
1992 * 1993
– Caro amico ti scrivo
– Fiabe e Filastrocche
– Echi della battaglia
1994 * 1995
– Leggenda di Aleramo
– Contafiabe
– Alluvionata
– Frammenti
1996 * 1997
– Storia di Pia
– E la luna sorrise
1998 * 1999
-La Notte
– Fiabe di Natale
2000
– Storia di Mayno della Spinetta
– Lettura Concerto Un cappello Borsalino
2002
– Un cappello Borsalino
2003
– Mattia Zurbriggen
Progetti di valorizzazione cittadina:
1984 * Grandi Amori – 40 avvenimenti artistici nei luoghi dell’urbe
1985 * Grigio & verde – arredo sonoro per la hall del Teatro Comunale (con le scuole)
1989 * Cantapiazza sulle vicende di P.za Libertà da napoleone ai tempi odierni. Conchiglie lucenti – visite guidate alla Pinacoteca di AL – conferenze – spettacoli
1991 * Archittett’azioni – azioni urbane per il Mese dell’architettura
1993 * 1994 * Ricordando Marengo – Napoleone ad Alessandria – produzione Echi della Battaglia 96 Storia di Pia (1996)
1993 * Tour di spettacoli in azienda di agriturismo del Monferrrato a cura di P. Massobrio club di Papillon e Camera di commercio
1995 * Per non dimenticare – progetto alluvione – Direzione Didattica IV Circolo AL (30 classi partecipanti) – 3 giugno 95 spettacolo – 500 spettatori da tutt’Italia
1999 * I Racconti della Fraschetta – Ti racconto – Mi racconti – micronarrazioni in corsia Ospedale Infantile di Alessandria
2000 * Progetto Borsalino – corso di aggiornamento, conferenze spettacolo – Provincia di Alessandria
Rassegne (organizzazione e direzione artistitica):
1986 * Kermesse nuovi comici – Teatro Comunale di Alessandria
1987 * 1988 * Genitura Teatrale di fine 1000nnio – Palomar Valenza
Dal 1990 al 1994 * Ns spazio teatrale – Alessandria (1990…1994) – 119 avvenimenti (spettacoli, conferenze, stages, corsi)
1998 * Arrivano i cantastorie – Casale M.to;
Dal 1998 ad oggi * I nipoti di Ameleto – rassegna per le scuole superiori della Provincia di Alessandria in collaborazione con Coltelleria Eistein e Regione Piemonte – Progetto teatro ragazzi e giovani.
Laboratori e corsi sui linguaggi teatrali che terminano con spettacoli realizzati dai partecipanti):
Componente dell’equipe di aggiornamento della Provincia di Alessandria per le scuole dell’infanzia :
81/82 “rilevazione dell’esistente” funzione delle feste nella scuola materna;
82/83 “l’osservazione come metodologia e pratica educativa”
cosa è possibile modificare e programmare osservando il bambino in situazione
di gioco (rilevazioni carta/matita, videoregistrazione , analisi dei filmati )
sotto la guida della Dott. Laura Bonica;
87/88 Componente equipe d’aggiornamento comunale per animatori;
78/79 La fiaba – Il viaggio – Pinocchio – Il clown – Le ombre – Pittura e movimento;
80/81 Tecniche e linguaggio degli audiovisivi – la voce , rivolti alle scuole, agli insegnanti, alla formazione di animatori per Enti locali della provincia di AL;
82 Progetto Giovani – espressione corporea;
85 E un giorno Beatrice si è messa a sognare – teatralizzazioni con scuola materna;
88/89 Carcere femminile di Alessandria – Anziani Centro d’incontro – Cantastorie (scuola media);
90 Scambi Internazionali giovanili – Parigi e Barcellona – Trucco e travestimento (Teatro Comunale AL per insegnanti);
92/93 Le Notti del Polo – progetto teatrale con adolescenti emarginati;
dal ’90 al ’94 – corsi di teatro nel proprio spazio – narrazione – lettura espressiva – improvvisazione teatrale – produzioni con allievi “La crociata dei bambini” – “E’ arrivato un bastimento” – “Gli echi della battaglia”;
94/95 Narrazione – La fiaba – aggiornamento insegnanti – Linguaggi teatrali (Alessandria e provincia, Varazze);
95/96 Progetto notte (aggiornamenti, spettacoli dei bambini sui racconti della notte – Casale) – Io ero Hansel tu Gretel – laboratorio con spettacolo scuola Santorre (Alessandria) – Sui linguaggi teatrali (scuola media, Varazze II anno) – Espressione corporea per adolescenti (Varazze II anno);
96/97 Dal testo scritto al testo narrato – per insegnanti e genitori (Casale M.to, Felizzano, Fubine, Solero – 1996/97) – Il linguaggio del silenzio – espressione corporea per insegnanti (Casale m.to) – Progetto notte (aggiornamento insegnanti, spettacolo con le scuole, Casale M.to II anno, Alessandria I anno 19 classi partecipanti);
97/98 Lettura espressiva – ore 10. Insegnanti partecipanti: 23 – Direz. Didattica I circolo Acqui Terme
Progetto Notte – ore 14. Insegnanti partecipanti: 19. Ragazzi partecipanti: 139. Incontri totali: 70 – Presenza pubblico 500 – Comune di Alessandria II anno
Progetto Cantastorie – ore 16. Insegnanti partecipanti: 6. Ragazzi partecipanti: 132. Incontri totali: 70 (Casale M.to III anno);
99 Non c’è pace con le mine – campagna italiana per la messa al bando delle mine
Progetto Mediterraneo – Casale M.to scuole (Teatro Ambiente)
Il mio nome – percorso di narrazione scuola elementare Alessandria;
2000 Abbaiare Stanca – percorso di interpretazione di un testo scuola elementari Alessandria
Lettura espressiva – insegnanti San Salvatore Monferrato
Tra narrazione e musica – percorso narrativo in collaborazione con Roberto Aglieri (musicista) – Nidi Voghera
Corso di Aggiornamento “Un cappello Borsalino”.
Laboratori sul linguaggio del cantastorie e della narrazione per scuole ed insegnanti
2001-2002
Narrare in ambiente multimediale, workshop, dimostrazioni di lavoro per studenti ed insegnanti di scuola media inferiore, superiore, università (Bolzano, Bologna, Firenze, Genova, Milano). I laboratori sono documentati da dispense e video.
Università (dimostrazioni di lavoro teatrale, conferenze spettacolo):
1989, 1990 – Università di Alessandria – progetto giovani ;
1989 – Accademia di Brera – (Milano)
1997 – La Sapienza (Roma) – dipartimento musica e spettacolo.
2002 – DAMS (Bologna) I linguaggi multimediali della produzione Un cappello Borsalino
2003 – Politecnico di milano
Video filmati:
Jungla – I guerrieri del parco – con i centri estivi di Alessandria e Tortona.
Fughe! visioni dall’alto – dallo spettacolo omonimo – Narni videoteatro a cura di C. Infante(86).
I nostri ragazzi partono per il fronte – Scuola Media presentato a Biennale del cinema dei ragazzi – Pisa (1989).
Potenza amorosa – videopoesia – (1988).
Diatape:
Duplicanti – immagini e sonorità di un corpo femminile – biennale di poesia Alessandria (1981).
Microstorie – con ragazzi di scuola media – Biennale del cinema dei ragazzi Pisa (1989).
G-H-I
Gobbi di Arquata Scrivia, I
Il 2007 in quel di Arquata Scrivia, dopo precedenti esperienze teatrali, nasce la Compagnia Teatrale amatoriale SMILE, quest’ultimo acronimo di Solidarietà, Musica, Intrattenimento, Libero teatro, Espressionismo. È un’associazione culturale senza fini di lucro, come se ne vedono tante in giro. Al suo interno, però, vengono riassunte quelle motivazioni e caratteristiche tanto care ai soci fondatori.
L’amicizia e la collaborazione, sono presupposti essenziali, ma anche la gioia, l’allegria e il divertimento diventano presto elementi fondamentali di coesione e di stimolo per cui sono sempre presenti in ogni lavoro messo in scena. Dal 2012, per rappresentare in modo più significativo le attività specificatamente legate alle produzioni teatrali, l’intero gruppo ha deciso di assumere il nome di Compagnia I Gobbi.
Il gruppo di attori porta in scena le più belle commedie già recitate dal grande artista genovese Gilberto Govi. A valorizzare l’impegno della compagnia anche e soprattutto la grande progettualità di un repertorio di spettacoli molto graditi e richiesti dal tradizionale e folto pubblico ligure-piemontese che rappresenta il punto di incontro con le tradizioni locali dalle quali la compagnia muove i primi passi e e la voglia di dialogare con un pubblico giovane nella speranza e nel tentativo di tramandare quel folclore su cui si basa l’associazione.
Spettacoli:
Quello Bonanima
I.T.U.D Impresa Trasporti Ultima Dimora
Sotto A Chi Tocca
Colpi Di Timone
Pignasecca E Pignaverde
Manezzi Pe Maja’ Na Figgia
In attività: Sì
Periodo di attività: 2012– in attività.
Sito web : igobbiteatro.com