Letteratura, Recensioni & Interviste
Angolo lettura: I figli di Dio
Un libro interessante ma convincente solo a metà. Questa volta Glenn Cooper non centra l’obiettivo e quello che poteva essere un grande libro rimane un’incompiuta. Non che la trama non sia accattivante. Tutt’altro. Anzi gli elementi per un grandissimo romanzo ci sono tutti, ma a mancare è quel quid in più a cui Cooper ci ha abituato negli anni con i suoi romanzi. Un romanzo che comunque, secondo la critica, ha ringalluzzito un po’ l’autore che con Il debito, cassato in lungo e in largo, aveva fatto tremare i suoi fan. Che I figli di Dio sia in un qualche modo la sua rinascita? Solo leggendo interamente il romanzo lo capiremo.
Sinossi
Manila, Filippine. Nausea, mal di testa, uno svenimento: per sapere di cosa si tratti, Maria, una sedicenne anni che vive in una baraccopoli, affronta la lunga attesa per essere visitata da un medico volontario. La diagnosi è semplice: Maria è incinta. Ma le circostanze di quella gravidanza sono eccezionali… Maria infatti è ancora vergine. Gort, Irlanda. Da alcuni giorni, fuori della casa della famiglia Riordan si allunga una fila di persone raccolte in preghiera. Vogliono un’unica cosa: vedere e toccare la giovane Mary, una sedicenne vergine. E in attesa di un bambino. Lima, Perù. L’arcivescovo della diocesi sudamericana manda un messaggio urgente al Vaticano: uno sperduto villaggio di montagna sta diventando meta di pellegrinaggi, perché si è sparsa la voce che lì viva una sedicenne, vergine, incinta. Il suo nome è María. Sconcertato, il papa decide di affidare a Cal Donovan il compito d’incontrare le tre vergini per capire se quello che è successo loro sia un miracolo autentico. E Cal si mette subito in viaggio. Prima parla con la ragazza filippina, poi con quella irlandese. Entrambe sono disorientate e non sembrano rendersi conto di cosa stia accadendo. Ma c’è un altro punto in comune. Tutte e due, una sera di qualche mese prima, mentre tornavano a casa sono state accecate da una luce abbagliante e hanno sentito una voce dire loro: «Sei stata scelta». Poi Cal vola in Perù, ma non riuscirà a incontrare la terza María: la ragazza è scomparsa. E, nel giro di poche ore, anche delle altre due vergini si perdono le tracce. Cosa sta succedendo? Chi ha preso le tre vergini?
Titolo: I figli di Dio
Editore: Nord
Pagine: 448
Prezzo: 20.00 euro
Letteratura, Recensioni & Interviste
Quattro chiacchiere con A.S. Twinblack, l’autrice che racconta l’eros nei suoi romanzi
L’eros come cura dell’anima e della mente. È un po’ questa la missione di A.S. Twinblack, pseudonimo della 53enne romana Antonella Scarfagna. Autrice di nove romanzi a sfondo erotico, la scrittrice vuole cercare, attraverso un racconto tambureggiante, “di riscattare le donne da una cultura ancora piuttosto maschilista che considera il piacere sessuale come un diritto“. Da qui il tema dell’eros che si trasforma in denuncia sociale: “Perché, semplificando molto, se l’uomo va con diverse donne viene visto come un playboy, mentre la donna che vive liberamente il sesso è additata come una puttana“. Dal 2015 a oggi A.S. Twinblack ha prodotto titoli come Il fuoco dentro, La Maschera. Vol 1 – Il lato oscuro di Clara, La Maschera Vol 2 – Solo mia, Gioco carnale, Il desiderio di Emma, Un cuore nuovo, Blind e Volevo essere mister Grey tutti acquistabili al seguente link.
Dove nasce la tua passione per la scrittura?
Credo di averla sempre avuta, non saprei dire con precisione. Per la stesura di romanzi invece la passione nasce da uno di quei momenti in cui rimetti in gioco te stessa. Sono una psicoterapeuta e ho sempre svolto la libera professione. Nel 2015 ho avvertito il bisogno di fermarmi per un po’, di staccare e fare altro. E l’idea che mi è balenata nella mente è stata quella di scrivere un romanzo. Da allora non mi sono più fermata. Mi dedico alla scrittura a tempo pieno.
Di cosa parlano i tuoi libri?
Sono per lo più storie di donne che cercano di riscattarsi da una cultura ancora piuttosto maschilista. Non per niente l’uomo che si trastulla cambiando spesso donna è e sempre sarà visto come uno che ci sa fare, un seduttore, uno forte (punto di vista sia maschile che femminile). Una donna che fa altrettanto è vista come zoccola, poco di buono, puttana (punto di vista anche qui sia maschile che femminile). Gli appellativi in questo caso sono piuttosto negativi. Perciò nei miei romanzi le protagoniste vivono una sessualità trasgressiva e al di sopra delle righe.
Come mai hai scelto la tematica dell’eros?
Perché l’eros accende la mente, produce vibrazioni. L’eros al pari della Kundalini (nell’induismo, l’energia latente in ogni essere umano, sopita come un serpente avvolto su sé stesso e localizzata alla base della spina dorsale, ndr), secondo me, è energia vitale che permea corpo e mente.
C’è dell’autobiografismo nei tuoi romanzi?
Mi avresti fatto la stessa domanda se avessi saputo che scrivevo thriller, horror, fantasy, gialli? Scusa la specifica, ma è che le autrici di libri erotici sono spesso oggetto di curiosità maliziosa. Comunque no, non ci sono elementi autobiografici nei miei romanzi anche se, da studiosa dell’animo umano, non posso non tenere conto che tutto ciò che un autore scrive, è l’espressione di parti del suo inconscio, come accade nella visione junghiana dei sogni.
Quale è stato il tuo romanzo d’esordio e quali difficoltà hai avuto nel scriverlo?
“Il fuoco dentro”, è stato il mio primo romanzo, mi sono divertita a scriverlo. Ho provato a immaginarlo da lettrice. La difficoltà c’è stata inizialmente nel trovare un mio stile narrativo, ma poi è andato tutto liscio.
Hai altri progetti letterari nell’immediato futuro?
Sto scrivendo un giallo. Ho bisogno di cambiare genere e piano piano arrivare ai thriller, che adoro. Credo che l’erotismo rimarrà comunque una costante dei miei romanzi, a prescindere dal genere in cui mi cimenterò. L’eros è la corrente della vita. In più sto partecipando al progetto di un film tratto dal mio romanzo La Maschera, di cui io stessa ho scritto la sceneggiatura, che è piaciuto molto a un produttore cinematografico che ne sta curando la realizzazione.
Chi sono i tuoi modelli letterari e perché?
È sempre difficile per me questa domanda. Non ho modelli in particolare, tutti gli autori che ho letto finora, famosi o meno, bravi o meno, mi hanno lasciato qualcosa di importante e mi hanno resa quella che sono ora.
Letteratura, Recensioni & Interviste
Angolo lettura: A ciascuno il suo
La bellezza della scrittura di Sciascia consiste nella finta leggerezza con cui tratta i grandi temi della società siciliana. Ammalia coloro che procedono nella lettura pensando di star leggendo un giallo e alla fine si accorgono d’aver (quasi) compreso un contesto sociale del tutto a loro spesso estraneo. La sua è una visione cruda della Sicilia, di un’isola tanto bella quanto mostruosa. Un territorio fatto di grandi dicotomie interne dove bene e male sono in continuo e costante scontro. Sciascia riesce a rendere tutto questo con una linearità e semplicità di scrittura disarmanti entrando nel mondo del giallo per indagare la corruzione degli animi umani.
Sinossi
Il romanzo dell’oscura, crudele Sicilia. Il dramma di un investigatore lucido che, quanto più indagava, tanto più “nell’equivoco, nell’ambiguità, moralmente e sensualmente si sentiva coinvolto“.
Autore: Leonardo Sciascia
Titolo: A ciascuno il suo
Editore: Adelphi
Pagine: 158
Prezzo: 18.00 euro
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Quattro chiacchiere con Giada Martelli, autrice de “I miei retroscena”
“Nel 2013 è nata l’idea di buttare giù una sorta di bozza letteraria sulla mia vita, le mie esperienze e il mio percorso artistico erotico notturno“. Inizia così la nostra conversazione con Giada Martelli, la 38enne esordiente di Camaiore (provincia di Lucca) autrice de I miei retroscena opera edita da Kimerik e acquistabile link. Un romanzo dall’alto tasso erotico ma che guarda con un occhio anche a problematiche moderne come la violenza domestica e l’amore – quello vero e positivo – a lungo cercato e finalmente trovato. Ecco che I miei retroscena assume un’aura autobiografica che ci ha stuzzicato non poco.
Ciao Giada, vista l’introduzione la prima domanda che ti dobbiamo fare è come mai hai scelto questa tematica tra l’eros e l’amore.
Con questo mio primo lavoro letterario ho voluto trasmettere una serie di emozioni che, a mio avviso, toccano nel cuore tante donne. Molte affrontano situazioni complicate e pensano che la vita sia inutile o che per loro non ci sia la felicità attesa. Voglio che sappiano che la nostra esistenza restituisce sempre quello che diamo e che la felicità è dietro l’angolo per tutti. La nostra vita è preziosa, non dobbiamo sprecarla,dobbiamo volerci bene e attendere che arrivi la persona dei nostri desideri. Inoltre, cosa per me molto importante, volevo che tutte le donne leggendo la mia esperienza di vittima di violenza domestica, capissero che a volte tendiamo a minimizzare e giustificare troppo certi comportamenti quando li subiamo dalla persona alla quale siamo legate sentimentalmente. Non dobbiamo sentirci in colpa, non dobbiamo giustificare. Dobbiamo essere forti, lasciare e denunciare.
Quindi possiamo dire che il romanzo è anche autobiografico…
Certo, anzi direi che il lavoro è completamente autobiografico. Devo però ammettere che prima di pubblicarlo ho ponderato con attenzione tutta la situazione: sapevo di dare alle stampe un qualcosa che riguardava completamente la mia vita nell’intimo. Non nascondo che avevo paura, ero letteralmente terrorizzata dall’opinione della gente che un tema così delicato poteva scatenare.
Di cosa parla nello specifico I miei retroscena?
I temi che affronto principalmente sono tre. Il tema erotico che racchiude diversi momenti della mia vita, a partire dallo scoprire alcuni lati nascosti come la bisessualità, le sfumature del sesso che ci possono attirare e stuzzicare e che il percorso lavorativo che avevo intrapreso aveva dei risvolti nascosti. Poi affronta il tema della violenza sulle donne, un tema che mi tocca da vicino visto che purtroppo ne sono stata vittima: in questo libro ho voluto gridare il diritto di dire no a tanti comportamenti violenti maschili. Infine il tema dell’amore, perché in una esistenza piena di dolori la vita mi ha donato la serenità e la felicità che tanto ho cercato negli anni.
Il romanzo d’esordio è forse il più difficile, quali difficoltà hai trovato?
Prima di tutto mi sono dovuta documentare su come doveva essere strutturato un buon libro, dettagli molto necessari e importanti per partire nello stendere una prima bozza letteraria. Poi per un anno intero, mentre scrivevo, studiavo anche sinonimi e parole di uso poco comune di grande significato però in un romanzo. Infine mi sono dovuta documentare a lungo per capire come proporre un lavoro letterario alle case editrici e come tutelarsi con i diritti d’autore.
Hai altri progetti letterari nell’immediato futuro?
Sì, ne ho due. Il secondo libro, iniziato a scrivere da poco, è sempre di genere erotico. Il terzo libro che ho in mente è un progetto per donne che vogliono rimanere in forma durante la gravidanza e dopo. Con il mio lavoro nel campo del fitness e le mie esperienze da atleta professionista del culturismo leggero Italiano ho deciso di mettere nero su bianco qualche segreto per sentirsi in forma nonostante la vita frenetica ci porti a trascurarci un po’.
Quali sono i tuoi romanzi preferiti?
Il primo, o per meglio dire la prima è senza dubbio Oriana fallaci con “Lettera a un bambino mai nato” pubblicato nel 1975. Si tratta del mio primo libro, la mia prima esperienza da lettrice che mi ha fatto capire quanto fosse bello leggere. Il secondo è “100 colpi di spazzola prima di andare a dormire” di Melissa Panarello pubblicato nel 2003 mi aveva incuriosito sentirne parlare molto, in più il genere mi attraeva soprattutto perché avevo già in mente di scrivere “I miei retroscena”. Il terzo che vorrei citare è “Shock” di Robin Cook: un libro forte che mi ha tenuta letteralmente incollata sulle pagine sino alla fine. Non ero mai stata così tanto affascinata e rapita da un libro fino a quel momento.
Come ha accolto il pubblico il tuo romanzo?
Forse rispondendo che a oggi sono felicissima di aver pubblicato “I miei retroscena” rendo perfettamente l’idea. Quello che mi ha lasciata senza parole e un po’ stupefatta in positivo è stato ricevere tantissimi messaggi da persone che stavano leggendo il mio lavoro, che descrivevano il mio libro scorrevole, appassionante, emozionante,scritto bene, elegante e intrigante. La maggioranza lo ha definito addirittura talmente interessante da non riuscire a smettere di leggere e arrivare alla fine in meno di quello che pensava. Anche Paolo Bonolis è rimasto molto incuriosito da questo mio lavoro letterario: ho avuto il piacere di far parte del suo programma come concorrente ad “Avanti un altro” ed è stato così gentile da farmi molte domande sul mio lavoro. A settembre comincerò anche a fare eventi letterari compresi di firma copie. Insomma, ho realizzato un sogno.
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Angolo lettura: La ragazza con la Leica
Oggi il nostro consiglio cade su un libro importante. Non perché sia considerato un classico della letteratura mondiale, quanto piuttosto perché ha vinto la LXXII del premio Strega. Parliamo de La ragazza con Leica di Helena Janeczek. Un romanzo dalla narrazione agevole e tambureggiante che riporta, attraverso la figura della fotografa Gerda Taro, le vicende sanguinose della guerra civile spagnola. Lo fa evidenziando il contesto sociale nel quale si muoveva la militanza antifascista, la figura affascinante della prima fotografa in trincea, la nascita di un fascismo che sarebbe stato credo per decenni di una nazione.
Sinossi
1° agosto 1937, una sfilata piena di bandiere rosse attraversa Parigi. È il corteo funebre per Gerda Taro, la prima fotografa morta su un campo di battaglia che proprio quel giorno avrebbe compiuto ventisette anni. Robert Capa, in prima fila, è distrutto. È stato lui a insegnarle l’uso della Leica e poi sono partiti assieme per la Guerra di Spagna. Nella folla seguono altri che sono legati a Gerda da molto prima che diventasse la ragazza di Capa. Ruth Cerf, l’amica di Lipsia, con cui ha vissuto nei tempi più duri a Parigi, dopo che entrambe erano fuggite dalla Germania. Willy Chardack, che s’accontenta del ruolo di cavalier servente da quando l’irresistibile ragazza gli aveva preferito Georg Kuritzkes, che ora combatte nelle Brigate Internazionali. Per tutti Gerda Taro rimarrà una presenza più forte e viva dell’eroina antifascista celebrata dai discorsi funebri. Gerda li ha spesso delusi e feriti, ma la sua gioia di vivere, la sua sete di libertà, erano scintille capaci di riaccendersi a distanza di decenni. Basta che Willy e Georg si risentano per tutt’altro motivo. La telefonata intercontinentale avvia un romanzo caleidoscopico, incardinato sulle fonti originali, di cui Gerda Taro è il cuore attivo.
Titolo: La ragazza con Leica
Editore: Guanda
Pagine: 320
Prezzo: 18.00 euro
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Quattro chiacchiere con Letizia Frosi, autrice di “Cercasi fidanzato disperatamente”
Talento e tanto amore per la scrittura. Se dovessimo descrivere con poche parole Letizia Frosi useremmo proprio queste. La 35enne torinese è recentemente uscita nelle librerie (digitali e non solo) con il suo romanzo d’esordio Cercasi fidanzato disperatamente edito da Buckfast al prezzo di 12 euro e acquistabile al seguente link. Un libro dalle tinte agrodolci e allo stesso tempo ironico che vuole racconta le difficoltà di chi prova a non lasciarsi fagocitare dalla società moderna e pronta sempre ad andare ai mille allora. Incuriositi proprio da questo abbiamo fatto due chiacchiere con questa torinese dalle idee ben chiare ma dall’animo da sognatrice.
Buongiorno Letizia, come stai?
Bene grazie. Anzi, sono contenta di poter scambiare due chiacchiere con voi.
Grazie a te allora, partiamo subito con le domande allora: dove nasce la tua passione per la scrittura?
In famiglia siamo tutti appassionati lettori, io stessa sono cresciuta tra i libri e in seconda elementare, quando scrissi il primo tema, ebbi una sorta di epifania. Quel giorno ho capito che scrivere era quello che avrei voluto fare nella vita.
Tanto è che hai aperto anche un tuo blog.
Sì, esatto. Qui parlo di attualità, letteratura e lifestyle. Una cosa un po’ diversa dallo scrivere romanzi, ma che comunque mi permette di mettere a frutto la mia passione per la scrittura.
Scusa se insisto su questo punto, ma come è nata l’idea di aprire un blog?
Ma figurati. Come ti dicevo amo scrivere a 360 gradi, quindi anche articoli. Mi piaceva l’idea di condividere i miei pensieri, e poi, come in tutte le cose, è sempre mio marito ad incoraggiarmi. Il dominio del blog è stato il suo regalo di natale di quest’anno.
Ma non è finita qui, perché proprio nel 2018 è uscito il tuo primo romanzo.
Sì, una grande soddisfazione. Si intitola “Cercasi fidanzato disperatamente” e parla di una venticinquenne disperata che si paragona alle sue amiche: belle, perfide e di successo. E cerca di dare un senso alla sua assurda vita sentimentale. Una storia divertente e un po’ agrodolce di una ragazza come tante, che da bruco si trasforma in farfalla.
Il romanzo d’esordio è forse il più difficile, quali difficoltà hai trovato?
La prima difficoltà è stata trovare il coraggio di pubblicarlo. Questo libro era infatti nel cassetto da 10 lunghi anni.
Hai altri progetti letterari nell’immediato futuro?
Ho quasi terminato il secondo romanzo, ma non ho ancora una data di pubblicazione. E poi voglio creare un po’ di suspance, non voglio svelare troppo…
Chi sono i tuoi modelli letterari?
Ce ne sono alcuni ma se dovessi fare una classifica direi senza dubbio Jane Austen prima su tutti, perché oso dire di scrivere un genere che si richiama al suo. Poi Doris Lessing i cui romanzi hanno segnato la mia adolescenza. Ed infine Natalia Ginzburg, conosco a memoria “Lessico familiare”.
Letteratura, Recensioni & Interviste
Angolo lettura: Lei è scomparsa
Un thriller mozzafiato che terrà i cultori del genere (ma anche chi non lo è) incollato alle pagine per scoprire che fine ha fatto Edith, una studentessa di Cambridge scomparsa nel nulla. Lei è la vittima su cui è chiamata a indagare Manon Bradshaw. Il romanzo scorre così agevole pagina dopo pagina intrigando il lettore che non vedrà l’ora di arrivare alla parte conclusiva di questo libro per scoprirne il finale.
Sinossi
A trentanove anni, Manon Bradshaw ha smesso da tempo di mandarla a dire: sia ai suoi superiori della polizia del Cambridge-shire, sia agli uomini con cui esce senza vedere la luce in fondo al tremendo tunnel degli appuntamenti al buio. Di solito, dopo quelle serate disastrose, andando a letto (da sola), accende la radio della polizia per addormentarsi cullata dal rumore dei ronzii. La rincuora sapere che i suoi colleghi sono là fuori, il bene contro il male, a occuparsi dell’ordinaria amministrazione della notte. Finché una sera, invece di sprofondare nel sonno, Manon sente qualcosa che di ordinario non ha nulla. Una chiamata per un caso di persona scomparsa – una studentessa di Cambridge, che nessuno ha più visto dal mattino prima. Settantadue ore: tanto dura la speranza in questi casi. Dopo, da una persona scomparsa si passa a cercare una persona morta. Manon è subito sulla scena del crimine a mettere insieme gli insoliti dettagli del caso: Edith Hind, ventenne, figlia di un noto chirurgo, è scomparsa da casa sua lasciando la porta aperta, il passaporto, le chiavi della macchina, il telefono, e una flebile scia di sangue. Manon capisce subito che c’è qualcosa di strano, e si prepara a indagare sapendo che, se vuole ritrovare Edith viva, ogni secondo è maledettamente importante.
Titolo: Lei è scomparsa
Editore: Piemme
Pagine: 456
Prezzo: 18.90 euro
Letteratura, Recensioni & Interviste
Angolo lettura: Il giardino dei Finzi-Contini
Uscito tra le tracce dei temi della Maturità, il Giardino dei Finzi-Contini è sicuramente uno dei capisaldi della letteratura italiana. Un libro che parla di un passato agrodolce narrato sullo sfondo della seconda guerra mondiale. Una storia che racconta di una Ferrara ormai scomparsa, di amici e sentimenti specifici. Poi l’arrivo delle leggi razziali che cambiano la vita dei protagonisti cacciati da club e associazioni e li costringono a incontrarsi entro le mura della magna domus, la casa dei Finzi-Contini. Un racconto pacato ma appassionante sempre sul filo del rasoio e di una possibile tragedia.
Sinossi
Pochi romanzi italiani del Novecento sono entrati così profondamente nel cuore dei lettori come “Il giardino dei Finzi-Contini”, un libro che è riuscito a unire emozioni private e storia pubblica, convogliandole verso un assoluto coinvolgimento narrativo. Un narratore senza nome ci guida fra i suoi ricordi d’infanzia, nei suoi primi incontri con i figli dei Finzi-Contini, Alberto e Micòl, suoi coetanei resi irraggiungibili da un profondo divario sociale. Ma le leggi razziali, che calano sull’Italia come un nubifragio improvviso, avvicinano i tre giovani rendendo i loro incontri, col crescere dell’età, sempre più frequenti. Teatro di questi incontri, spesso e volentieri, è il vasto, magnifico giardino di casa Finzi-Contini, un luogo che si imbeve di sogni, attese e delusioni. Il protagonista, giorno dopo giorno, si trova sempre più coinvolto in un sentimento di tenero, contrastato amore per Micòl. Ma ormai la storia sta precipitando e un destino infausto sembra aprirsi come un baratro sotto i piedi della famiglia Finzi-Contini.
Autore: Giorgio Bassani
Titolo: Il giardino dei Finzi-Contini
Editore: Feltrinelli
Pagine: 224
Prezzo: 9.50 euro
Letteratura, Recensioni & Interviste
Angolo lettura: Una vita da libraio
Un libro tanto geniale quanto semplice quello scritto dall’autore Shaun Bythell. Perché Una vita da libraio è sia un’autobiografia, dato che chi scrive è realmente il proprietario della The Book Shop (libreria di libri usati inglese), sia un romanzo diaristico di buona fattura. Il libro si struttura come un diario che ricopre i canonici 365 giorni dell’anno, dove in ognuno di esse è indicato il numero degli ordini online, il numero dei libri trovati da spedire ai compratori, il totale in cassa a fine giornata ed il numero di clienti. Ma soprattutto una descrizione divertita e divertente delle giornate e degli avventori. Un romanzo diaristico d’altri tempi, quasi anacronistico dato che il mondo della compravendita si sviluppa su Internet mettendo a repentaglio le piccole botteghe e negozi.
Sinossi
Dal cliente che entra per complimentarsi dell’esposizione in vetrina, senza accorgersi che le pentole servono a raccogliere la perdita d’acqua dal tetto, alla vecchietta che chiama periodicamente chiedendo i titoli più assurdi, alle mille, tenere vicende di quanti decidono di disfarsi dei libri di una vita. The Book Shop, la libreria che Shaun Bythell contro ogni buonsenso ha deciso di prendere in gestione, è diventata un crocevia di storie e il cuore di Wigtown, villaggio scozzese di poche anime. Con puntuta ironia, Shaun racconta i battibecchi quotidiani con la sua unica impiegata perennemente in tuta da sci, e le battaglie, tutte perse, contro Amazon. La sua è l’esistenza dolce e amara di un libraio che non intende mollare.
Autore: Shaun Bythell
Titolo: Una vita da libraio
Editore: Einaudi
Pagine: 384
Prezzo: 19.00 euro
Letteratura, Recensioni & Interviste
Angolo Lettura: L’estate fredda
Gianrico Carofiglio è un maestro assoluto del giallo. Da anni sulla scena letteraria e autore di diversi libri di genere, spesso trasposizioni anche di fatti realmente accaduti, anche con L’estate fredda porta i lettori su una scena del crimine. O meglio in un mondo malavitoso di un tempo passato. Quello a cavallo tra gli Anni ’80 e gli Anni ’90, tanto per intenderci. Ed è proprio in quel periodo lontano che Carofiglio muove la sua abile penna. Lo fa in un ambiente pericoloso, in cui indaga una vecchia conoscenza: il maresciallo dei carabinieri Pietro Fenoglio. Ennesimo capitolo di una saga quindi che vede per protagonista il pacato uomo di legge proveniente dal Piemonte ma trapiantato al Sud ormai da anni. Un libro gustoso, succulento e ricco di colpi di scena.
Sinossi
Siamo all’inizio degli Anni ’90 del secolo scorso, in un’Italia che appare quasi “geneticamente” diversa da quella odierna, in un mondo non ancora trasformato dalla rivoluzione tecnologica. Il figlio di un capo clan viene rapito. Nessuno ne denuncia la scomparsa, eppure tutti sono a conoscenza del fatto. Il padre è sicuro di poter risolvere le cose da solo. Non sarà così. Chiamato a indagare, il maresciallo dei carabinieri Pietro Fenoglio, piemontese trapiantato al Sud, si imbatterà in una vicenda fosca e miserabile. Sullo sfondo, gli oscuri rituali di una mafia crudele e finora mai raccontata.
Autore: Gianrico Carofiglio
Titolo: L’estate fredda
Editore: Einaudi
Pagine: 300
Prezzo: 18.50 euro